Giorgia Meloni sotto assedio: applausi all’estero, ma in Italia cresce la rabbia – è davvero lei il cambiamento promesso?
Giorgia Meloni continua a dominare la scena politica italiana, tra viaggi internazionali, conferenze stampa impeccabili e un’immagine sempre più curata. Ma dietro ai riflettori e alle strette di mano con i potenti del mondo, qualcosa si è incrinato. In patria, cresce il malcontento. Aumentano le critiche, anche da chi l’aveva votata con convinzione, sperando in una vera svolta.Le promesse elettorali erano chiare: taglio delle tasse, difesa del lavoro italiano, lotta ai privilegi, sicurezza, meno burocrazia. Ma dopo mesi di governo, molti italiani si chiedono dove siano finiti i risultati concreti. Le famiglie devono fare i conti con bollette alte, inflazione, stipendi fermi, giovani precari e una sanità pubblica sempre più in difficoltà.**E allora viene spontanea la domanda: Giorgia Meloni è davvero la leader del popolo o solo l’ennesimo volto della politica che cambia tutto per non cambiare nulla?**La premier si presenta come una donna forte, coerente, fuori dagli schemi, ma il Paese reale vive una quotidianità ben diversa da quella raccontata nei discorsi ufficiali. Le grandi battaglie annunciate si scontrano con la lentezza delle riforme, i giochi di potere interni, i compromessi continui.L’opposizione la accusa di autoritarismo, di voler accentrare il potere, di essere troppo attenta alla propria immagine e troppo poco alle emergenze sociali. Ma anche tra i suoi alleati serpeggia l’insofferenza. La Lega è nervosa, Forza Italia reclama spazio, e perfino Fratelli d’Italia non è più così compatto come nei primi mesi.Sui temi internazionali, Meloni piace di più: negli Stati Uniti, a Bruxelles, nei vertici NATO. Ma in Italia la situazione è diversa. Il consenso resta alto nei sondaggi, ma il clima è cambiato. La piazza si è raffreddata, i social ribollono di critiche, e perfino parte del suo elettorato sembra aver perso entusiasmo.Il vero problema è che l’Italia non ha più tempo da perdere. Le riforme servono adesso. I giovani emigrano, il lavoro è precario, la giustizia è lenta, la scuola abbandonata. Il governo parla di “transizione”, di “strategia”, ma i cittadini vogliono risposte concrete, non slogan.Meloni dice di non voler deludere il Paese. Ma il rischio è proprio questo: illudere una generazione intera con parole forti e risultati deboli. Un premier si giudica dai fatti, non dai tweet.Chi l’ha votata si aspettava scelte coraggiose, rotture vere, discontinuità. E invece in molti iniziano a vedere continuità, conservazione, e quella solita paura tipica di chi arriva al potere e scopre che cambiare davvero significa scontentare molti.Giorgia Meloni è ancora in tempo per dimostrare di essere diversa. Ma il tempo stringe. E la pazienza degli italiani, ormai, è sottile come un filo.
Commenti
Posta un commento