Tragedia al Vomero: impalcatura cede a Napoli, tre operai morti nel cantiere – perché è successo di nuovo?

 




Napoli intera è sotto choc dopo la tragedia che ha colpito il quartiere Vomero il 25 luglio 2025. Tre operai italiani, di età compresa tra i 53 e i 66 anni, sono morti dopo essere precipitati per circa 20 metri da un montacarichi su un’impalcatura mobile che ha ceduto improvvisamente. Il crollo è avvenuto in via San Giacomo dei Capri, zona Arenella, durante lavori di rifacimento della facciata di una palazzina di sei piani.

Secondo le prime ricostruzioni, l’elevatore mobile ha ceduto probabilmente a causa di un perno difettoso o non in grado di sostenere il carico composto dai tre lavoratori e pesanti rotoli di materiale bituminoso. Il cestello si è inclinato su un lato e si è ribaltato, causando la caduta dei tre operai, identificati come Ciro Pierro (61 anni), Vincenzo Del Grosso (53 anni) e Luigi Romano (66 anni).
I testimoni parlano di un boato fragoroso al momento del crollo, seguito da urla e panico tra i residenti che hanno assistito impotenti alla scena devastante di corpi a terra e impalcature accartocciate. “Abbiamo sentito un boato infernale”, ha raccontato un abitante del palazzo coinvolto, che insieme ad altri si è affacciato dal balcone per vedere la tragica scena.
Le indagini sono state avviate immediatamente: sul posto sono intervenuti la Procura di Napoli, la polizia scientifica, i vigili del fuoco e l’ispettorato del lavoro. Gli investigatori stanno verificando se siano state rispettate le norme di sicurezza, le modalità di montaggio del ponteggio e la manutenzione dei dispositivi di sollevamento.
Il dolore è palpabile. Familiari, colleghi, compaesani chiedono giustizia: vogliono sapere se ci sono responsabilità chiare, se il cantiere era regolarmente autorizzato e se esistevano omissioni gravi nei sistemi di sicurezza.
Il ministro del Lavoro ha espresso cordoglio e assicurato che i controlli proseguiranno con rigore. Il sindaco di Napoli ha definito la giornata un “giorno di lutto” e ha chiesto maggiori garanzie nei cantieri cittadini, invitando a una riflessione seria sulle condizioni dei lavoratori.
Si tratta dell’ennesima, drammatica conferma che in Italia, nel 2025, le morti bianche restano una piaga irrisolta. Il contrasto è amaro: migliaia di famiglie continuano a contare vittime sul lavoro, mentre la città si chiede se la sicurezza sia diventata un optional e non un obbligo reale. Ogni vittima ricorda a tutti che prevenzione e controlli non possono più essere rinviati.

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