Quando uno scatto allo stadio ti rovina l’amore (e la fiducia nel genere umano)


 Immagina di essere lì.

Un concerto gigantesco, migliaia di persone che cantano all’unisono, luci, coriandoli, cuori pieni. Magari anche il tuo artista preferito che urla "love is love" dal palco, e tu a pensare: quanto siamo fortunati ad amarci liberamente, finalmente.

E poi... BAM.


Non il basso del subwoofer. Ma lo schiaffo della realtà. Quella che arriva in alta definizione, dentro una foto virale, pubblicata da uno sconosciuto su Instagram.

Due ragazzi si baciano. Tenerezza, passione, magia.


Ma il dettaglio, quello bastardo, è che uno dei due non è single.

Anzi: è il tuo ragazzo. O meglio... lo era.



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Il tradimento ai tempi del teleobiettivo


È successo davvero. E la rete, ovviamente, si è spaccata in due come sempre: #TeamCornuto e #TeamLascialiAmare.

C’è chi fa meme ("Anche io sono stato tradito da un JPEG") e chi si strugge nei commenti. Ma in pochi si chiedono: cosa si prova davvero a scoprire il tradimento insieme a internet?


Perché non c’è niente di più crudele di vedere la persona che ami sorridere... con qualcun altro. E farlo in diretta social, circondato da like e cuoricini, mentre tu realizzi che la tua storia è finita con una notifica.



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Il vero problema? Non è nemmeno il tradimento.


Il vero schiaffo è che l’amore, quello per cui lottiamo ogni giorno — ancora più se queer — è stato ridotto a un retroscena di uno scatto random.

Quella che doveva essere una celebrazione si è trasformata in un’imboscata sentimentale. E questo fa male. Perché ci ricordiamo che, anche oggi, anche nei Pride Month, l’amore non è sempre libero. Spesso è solo nascosto.


Dietro mille scuse.

Dietro mille “non è come sembra”.

Dietro un abbraccio che non doveva essere visto.

O peggio: che doveva essere visto, ma solo da qualcuno che non eri tu.



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E adesso?


Adesso resta una foto.

Una foto bellissima, sì. Forse anche artistica.

Ma come certe opere d’arte, più la guardi e più ti fa a pezzi.


Non sappiamo se lui lo abbia perdonato.

Non sappiamo se quello scatto sarà incorniciato o cancellato.

Sappiamo solo che, a volte, un clic è più violento di mille parole.

E che il vero zoom dovrebbe farlo chi ama: verso la verità, non verso la prima distrazione sotto le luci dello stadio.



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Se vuoi una versione adattata per un blog, una rivista come Rolling Stone, Vice, Fanpage ecc., posso riformattarlo nel loro stile. Vuoi anche un post social d'accompagnamento?


Autore: MC 

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